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Scuola Maria Ausiliatrice San Donato Milanese (MI)

Cosa sognavi da piccolo?

Volevo diventare grande ed eliminare l’autismo da tutta la terra.

Come vedi noi neurotipici?

Rumorosi, simpatici, molto chiacchieroni, a volte generosi, spesso egocentrici, a volte eroici, emotivamente un po’ selvaggi.

Se potessi rinascere vorresti ancora essere autistico o neurotipico?

Sono felice di essere autistico. Solo vorrei imparare a parlare.

Mi sento libero perché posso comunicare.

Come ti senti quando gli altri parlano della tua malattia?

Quale malattia? Sono sano e pure cicciottello. Scherzi a parte, la pietà mi ferisce profondamente. Posso avere bisogno di aiuto mai di commiserazione.

Quali sentimenti hai provato quando non riuscivi a comunicare?

Angoscia, prigionia, solitudine, ansia. Ma l’amore mi ha salvato perché in tanti hanno creduto che io esistevo, anche se non si vedeva.

Non lo so. Forse perché la mia famiglia ha sempre lottato, ha mantenuto accesa la speranza. Questa speranza piano, piano mi ha coinvolto.

Ho un piccolo pc portatile sempre con me. Quando gli altri parlano, io scrivo.

No, mi sento sufficientemente magro così.

Che cosa ti ha spinto a scrivere il libro?

Volevo aiutare tutti voi a capire l’autismo per fare i miei fratelli autistici meno soli.

Qual è stato il momento più felice e quello più triste che hai vissuto?

Il più triste quando ho capito che ero diverso da voi. Il più felice quando ho capito che la diversità è un dono.

Che cos’è per te l’amicizia e come ti sei sentito aiutato dai tuoi amici?

L’amicizia è essere pronti a servire l’altro per amore. I miei amici mi hanno molto amato perché mai mi hanno fatto sentire escluso.

Qual è il tuo rapporto con Dio?

Dio ha una incrollabile fede in me che io cerco di ricambiare. Dio è autistico, non parla, con lui io dialogo per stati preverbali del cuore.

Come ti trovavi a scuola con i compagni?

In questo i ragazzi sono stati più bravi degli adulti. Mi hanno sentito con il cuore e ci siamo subito capiti. Ho studiato e sono arrivato al nove in latino e chimica. Non vi illudete. Senza relazione, non esiste apprendimento ma il deserto dai cuori sale a desertificare le menti.

Cosa vorresti?

Mangerei più carne di cinghiale. Scherzi a parte, vorrei un mondo con più silenzio. Non solo acustico e non solo personale. Vorrei imparassimo tutti a fare silenzio ed a sentire la realtà, il creato e gli altri solo con il cuore.

La chiacchiera no. Direi che ingrasso con sorprendente facilità. Ok?

Ti sei mai innamorato?

Si, ma non avevo le parole. Ora vorrei trovare una ragazza autistica da amare e con cui formare una famiglia del silenzio, una famiglia contemplativa del cuore dell’altro.

Perché dai 4 ai 6 anni sono stati quelli più difficili (come abbiamo ascoltato nel video)?

Perché la scuola materna è stato un ghetto, volevano solo contenermi. È stato un campo di sterminio interiore. La Shoa degli esclusi.

Che cosa ci consigli di fare quando ognuno di noi si sente diverso?

Amare, spiegare, rassicurare. Chi ti esclude è succube della paura, prigioniero di fantasmi. Non va combattuto. Ha un drammatico bisogno di aiuto.

Pubblicato inScuole e Università

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