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Corso di specializzazione per il sostegno – Università di Siena – Sede di Arezzo

Ciao a tutti

(Domanda su cosa debba fare un insegnante di sostegno)

Abbiate una speranza eroica ed una perseveranza inarrestabile nel credere nelle capacità nascoste dei vostri alunni. Avete scelto un lavoro da eroi.

(Richiesta di illustrare l’autismo)

Molto bene. L’autismo è meraviglioso, si è come interiormente indifesi di fronte alla propria percezione sensoriale che è maestosa, imponente.

Mi dispiace che non vi sia possibile provare per un giorno. Non credo che vorreste tornare indietro.

L’handicap è solo nella paura che facciamo a voi. Attraversate le vostre paure di noi ed oltre ci scopriremo fratelli. Sarà difficile reggere la gioia.

(Domanda su cosa ti piaceva dei tuoi insegnanti di sostegno)

Mi piaceva quando credevano nelle mie capacità che loro non vedevano. Questa inarrestabile fede in me, sempre mi stanava.

(Domanda su cosa sia l’amicizia per una persona autistica)

Il silenzio sacro e assoluto del medesimo sentire.

(Domanda su principale pregio e principale difetto dell’insegnante di sostegno)

Pregio è la fede inarrestabile nel valore dell’alunno che ancora non si vede. Lavoro da eroi.

Difetto è credere nella menzogna nazista della normalità e quindi costruire campi di sterminio per disabili.

(Domanda su di cosa si abbia bisogno per essere un bravo insegnante di sostegno)

Avete bisogno, secondo me, di sviluppare il coraggio di attraversare a fronte alta le vostre paure profonde per l’handicap e la frustrazione per i vostri fallimenti didattici. Solo chi resiste al proprio dolore vince. Insegnante di sostegno è lavoro da eroi ma tutti potete arrivarci se lo volete veramente, se siete disposti a soffrire e perseverare. Ma quando il vostro alunno riuscirà, nulla potrà descrivere la vostra gioia.

(Domanda su cosa desideri dagli altri)

Nulla. Io voglio essere trattato come tutti.

(Domanda sulla relazione con la sua insegnante di sostegno)

Io ci provavo a fare il malato di mente inquietante ma Federica non aveva paura di me. Non c’era modo di smontarla. Lì capii che lei era la mia insegnante di sostegno e non una delle tante maschere che assediano noi persone rotte. Oggi che sono diventato un handicappato famoso, ogni tanto la invito a cena e siamo diversamente felici.

(Domanda su cosa ti piace fare nel tempo libero)

Stare in silenzio, fermare il mondo, fermare il flusso dei miei pensieri e contemplare il nulla di me che è meraviglioso e stupefacente. Più scendo nel profondo del nulla di me, più il mio io si riunifica e risana. Non credo si possa vivere fuori di sé più di tanto. Poi preme il bisogno di tornare a casa.

(Domanda su quali materie ti piacevano a scuola)

Avevo nove in pagella in chimica e in latino. Adoravo la bellezza estetica di queste due materie. Più che studiarle le contemplavo e venivo sospinto avanti dallo stupore. Non sarò mai insegnante. La missione della mia vita è aiutare autistici e non autistici a capirsi e velocizzare il passaggio alla società della piena integrazione che è un processo storico già avviato in cui tutti siamo immersi. Voi per quale fazione imbracciate il vostro fucile? Per difendere la tirannia della normalità o per un mondo nuovo che includerà tutti noi diversi?

(Domanda sui suoi compagni di classe)

I miei compagni di classe sono meravigliosi. Ancora oggi ci vediamo ogni 8 dicembre per fare tutti insieme l’albero di Natale. A frequentare me sono diventati strani anche loro.

(Domanda sui comportamenti dei non autistici che ti infastidiscono)

La pietà mi umilia profondamente. Io sono Federico, una persona come voi. Potenzialmente e nell’incontro un fratello in umanità.

(Richiesta di un consiglio per il corso di insegnanti di sostegno che si sta svolgendo lì)

A livello tecnico non so. Sul piano culturale superare la cultura della normalità che costruisce ghetti per gli esclusi. Preparare all’inclusione ed oltre alla valorizzazione del diverso che deve avere il suo ruolo. Preparare a credere nel valore dell’altro che non si vede perché solo così verrà fuori. Mettete l’asticella alta. Se la mettete bassa vi state solo difendendo dalla paura della frustrazione del fallimento. Educate a resistere alla frustrazione. E fate aprire gli occhi. Questa è una rivoluzione. Tendete l’orecchio e sentirete il rombo del cannone che minaccioso si avvicina.

(Domanda su cosa non va nella scuola italiana)

Che voi siete la norma e noi diversi dobbiamo adeguarci al vostro modo di fare le cose. Si pensa che il sostegno debba formattare alunni fuori standard. Più il sostegno normalizza l’alunno più è bravo. È la cultura della scimmia ammaestrata. Voi siete la scuola, non il circo. Quindi il diktat rivoluzionario è: dalla scuola per tutti ad una scuola su misura per ciascuno. Misuratevi sull’alunno più estremo.

(Richiesta di un suo messaggio finale prima di chiudere)

Molto è stato bello scoprire che anche io potevo essere utile e non solo ricevere aiuto. Grazie a chi fermamente ha creduto in questo quando tutti dicevano che era impossibile. Voi fate cose impossibili. Chi vi dice che è impossibile non vi sta parlando del vostro limite ma di quello che lui ha scelto per sé ed in cui vorrebbe essere rassicurato dalla vostra sottomissione. Siate affettuosi con lui ma andate avanti.

Voi state facendo la storia e non si può cambiare il mondo riscaldando la minestra di ieri.

Pubblicato inScuole e Università

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