Ciao a tutti dall’autismo profondo non verbale. Qui la vita è incantevole. Da voi come va?
(Domanda su come fare ad essere felici)
Ridurre tutte le aspettative al limite incomprimibile dei bisogni biologici. Allenarsi ad essere felici di respirare.
Io sono felice di dialogare con voi. Sono innamorato del momento presente. La vetta della felicità è qui ed ora. Sempre.
(Domanda se è mai stato innamorato)
Si ma troppe chiacchiere. Cerco una fidanzata non verbale. La vetta della comunicazione è il silenzio.
(Domanda su cosa gli piace fare nel tempo libero)
Percussioni. Camminare nei boschi. Mangiare spezzatino di cinghiale. Coltivare il silenzio come una piantina bisognosa di amorevoli cure.
(Domanda su come si sente ad avere una visione della felicità totalmente diversa da quella prevalente nella nostra società)
Meno male. Così siamo in pochi e non c’è folla.
(Domanda su quale sia il suo batterista preferito)
Non ne conosco. Io suono le congas con musica cubana.
Bene. Phil Collins lo conosco. Il mio idolo è il pianista Champion Jack Dupree.
(Federico viene ringraziato)
Prego.
(Domanda se ha mai avuto ansia)
No ansia mai. So che dovrò morire un giorno ma la sala di attesa è meravigliosa.
(Uno dei presenti fa un considerazione su amicizia e silenzio)
Grande! L’amicizia è il silenzio condiviso del medesimo sentire.
(Domanda su se ci sono novità nella sua esperienza del Dopo di Noi)
No. Ci stiamo lavorando. Noi quattro autistici del Dopo di Noi abbiamo bisogno di tempo per conoscerci bene.
(Domanda su se si può forzare un autistico per il cibo o se è meglio di no)
Qui mi forzano un po’ a fin di bene. Ma lo capisco perché io mi mangerei tutto.
(Domanda su se si vive bene ad essere non verbali)
Si. Se mi fanno una domanda chiusa so scegliere. Per il resto diciamo che non mi perdo in chiacchiere. Mi interrogo sul non verbale come opportunità. Sono già incline allo stupore del silenzio.
(Domanda su quale sia la sua festa preferita)
Bene. Ma la mia festa preferita è il momento presente. La mia festa è qui ed ora.
(Domanda su se è contento che tra pochi giorni rivedrà i compagni di scuola per insieme l’albero di Natale)
Si. Sono contento di rivedere i compagni di scuola. Tutta gente di una certa età.
(Domanda su se ha un sogno per il suo futuro)
No. È pericoloso coltivare aspettative. Ora sono felice di voi e già gusto quanto sarà bello dopo andare a dormire. È una vita molto dolce. Sapete perché sono felici i sette nani? Perché non hanno bisogno di nulla. Loro desiderano ciò che hanno già.
(Domanda su se è cosciente di scrivere bene e cose profonde)
Mah…a volte. Sono uno scrittore incredibilmente magro.
(Domanda su quale è stata la sua più grande gioia)
Riuscire a scrivere. Prima ero prigioniero.
(Domanda su come si sentiva da piccolo quando non sapeva scrivere e gli altri non lo consideravano)
Molto male. Io non sono stupido. Io sono Federico.
(Domanda su una figura importante della sua scuola elementare)
Maestro Ermanno, un santo laico al grido di “Noi siamo la scuola pubblica”.
(Considerazione di Marco che elenca i motivi per cui si sente autistico)
Dimentichi che sei magro come me.
(Domanda su come si sentiva da piccolo)
Erano tempi angosciosi perché non riuscivo a domare la mia mente. Ma tante persone mi hanno amato concretamente quando non era facile e non era piacevole. Io mi ricorderò di ciascuno di loro per sempre. Mi hanno salvato.
(Domanda su cosa è stato concretamente questo amore)
Prendere, portare, accompagnare, aiutare, consolare. Credere che io esistevo anche se non sapevo comunicare.
(Domanda su se vuole dire qualcosa lui senza una domanda specifica)
Grazie. Volevo dire che qui nell’autismo profondo non verbale c’è molta più vita e più pensiero di quanto comunemente si creda. Credete in noi. lo dico anche per i miei fratelli che non sanno scrivere.
(Domanda sulla sua vita a scuola)
Ma la scuola neurotipica è un esperimento di marmellata sensoriale. Ma io ci stavo bene. Sugli usi tribali dei neurotipici meglio non farsi troppe domande.
(Domanda su quale sia il suo più grande problema nella relazione con i neurotipici)
I neurotipici sono uno dei modi di essere persona ma si considerano regola universale. Questo handicap è inquietante, a volte.
(Domanda su dove vorrebbe vivere)
In riva al mare fuori città. Voglio scrivere nel silenzio e vedendo il mare dalla finestra.
(Domanda sul suo desiderio di una auto cabrio, se si sta realizzando)
No ma seguo le auto a guida autonoma. Se ci si riesce sarebbe una svolta per noi autistici.
Grazie a tutti voi.
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