Federico, come vedi noi neurotipici, persone non autistiche?
Dedizione eroica ma troppa instabilità emotiva.
Ti piace dialogare come stiamo facendo ora?
Sì. La comunicazione vera però è nel silenzio.
Nei campi estivi che organizzo, come posso coinvolgere gli autistici nei giochi di gruppo?
Perché vuoi fare giochi di gruppo? Penso che stai universalizzando una tua modalità. Io adoro camminare nel silenzio condiviso.
Allora meglio socializzare mangiando una pizza?
Si. La pizza è buona.
Ci sono volte in cui il modo in cui noi non autistici ti trattiamo non ti piace?
Si. La pietà mi umilia. Di cosa vi rattristate? Io sono felice di essere autistico. È meraviglioso.
Cosa c’è di così importante per te nel silenzio?
Capire o meglio cogliere l’unità profonda dell’altro. Parlare è aggiungere informazioni.
A cosa ti serve il pugno che tuo padre appoggia sulla tua spalla quando scrivi?
Alla concentrazione.
Ti piace leggere libri?
Preferisco audiovisivi.
Cosa è per te scrivere?
Libertà, senso della vita, missione.
Come hai imparato a leggere la comunicazione non verbale degli altri?
Il silenzio allena. Bisogna fare vuoto dentro. Morte di silenzio ma resurrezione nell’accoglienza.
Pensi che voi autistici non verbali avete delle abilità che noi non abbiamo?
Si perché stiamo zitti.
È vero che sostieni che Dio è autistico?
Si, non parla parole udibili perché sa che solo nel silenzio può essere conosciuto.
Cosa ti è piaciuto di Trento?
Il centro e il silenzio di notte che fa dormire bene.
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